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  • PICCOLI ESPLORATORI, 25: LA FERRATA

    La via ferrata è un sentiero molto esposto dove per proseguire in sicurezza è necessario avere con noi un' imbracatura e corde per assicurarci agli anelli ancorati alla parete. La via ferrata non è un sentiero per tutti e ci vuole molta conoscenza di montagna (e un accompagnatore adulto molto esperto) per percorrerlo! Anzitutto l'adulto dovrà scegliere un percorso adatto anche ai bambini, in modo che le vostre gambe e le vostre braccia siano in grado di portarvi a destinazione. Dopodichè sarà importantissimo avere con voi l'attrezzatura giusta, controllata e sicura: > imbraco per bambini, adatto alle vostre misure e al vostro peso (meglio completo!); > i Dissipatori, che servono a "togliere" un pò del nostro peso in caso di caduta; > caschetto (della misura giusta!); > guantini resistenti > scarpe adatte. Non spiegheremo qui nel dettaglio dell'attrezzatura: saranno i vostri esperti accompagnatori a farlo sul posto. Il secondo importantissimo passaggio prima di passare all'azione su una via ferrata è la preparazione: prima di partire il vostro accompagnatore, che sia una guida o il vostro genitore, vi dovrà spiegare bene come utilizzare la vostra attrezzatura e le tecniche di progressione, ovvero come si avanza in sicurezza di anello in anello lungo la via ferrata. La via ferrata vi porterà in luoghi magici: lassù dove volano le aquile! Per esercitarvi potreste provare il brivido dei percorsi d'agilità presso i numerosi parchi avventura dell'Alto Adige, dove vi aspettano funi sospese, corde, pareti, ponti da un albero all'altro e prove per veri scoiattoli! Qui trovate altre informazioni specifiche e alcune vie ferrate adatte ai bambini. SCARICA E STAMPA IL PDF DEL CAPITOLO 25 TORNA ALL'INDICE DI "PICCOLI ESPLORATORI" TORNA ALLA HOME PAGE #guida #guidaallapreparazionedellescursione #guidaallescursione #preparariamocialmeglio #piccoliesploratori #amantidellamontagna #mountainlovers #AltoAdige #bambini #capitolo25 #ferrata #arrampicare #attrezzatura

  • BUONA FESTA, MAMMA! DOLCE & BIGLIETTO FORMATO BAMBINI

    Auguri colleghe mamme! Per questa festa, per tutti i giorni dell'anno. Se - come qui - i vostri bimbi non vedono l'ora di preparare per voi una super festa con tanto di biglietto e torta, ecco qualche idea per lasciarli fare da soli, con la gioia che li contraddistingue: BIGLIETTO PER LA MAMMA-BOSCO Un biglietto è per sempre, un bambino lo sa! Non ve lo diciamo cosa c'è scritto in questo, qualche mamma potrebbe rischiare di rovinarsi la sorpresa... Ma fidatevi, è super bello... Stampate e lasciatevi sorprendere. Stampa il biglietto per la festa della mamma di bimbinelbosco.com TORTA AI FRUTTI DI BOSCO Ecco un dolce facile, fresco e con ingredienti comuni che i vostri piccoli potranno fare da soli. Servirà: 1 stampo a cerniera da 20 cm; 1 pentolino per fondere il burro; 1 ciotola capiente; 1 cucchiaio Per la base: 200 gr di biscotti secchi (qualsiasi); 100 gr di burro fuso; 1 cucchiaino di miele di montagna. Per la crema: 250g mascarpone 250g ricotta di montagna 3 cucchiai di zucchero fragole, frutti (e fiori) di bosco; Preparazione. Passate del burro nella tortiera e portate sul tavolo tutto ciò che vi serve. Base. Polverizzate i biscotti (nel mixer o in una busta) e fondete il burro. Usate la ciotola grande per mischiare biscotti e burro e portate il composto nella tortiera imburrata. Dovete schiacciare bene il fondo e fare un bel bordo alto e spesso! Aiutatevi con il dorso del cucchiaio. Mettete a riposare in frigo almeno 1 ora. Crema. Riprendete la ciotola: dentro ora ci andranno il mascarpone, la ricotta e lo zucchero (3 cucchiai, lo avete ancora il cucchiaio giusto?). Chi vuole può aggiungere anche un pò di scorza di limone. Mescolate bene e poi versate questo composto nella base che avete creato prima, spianate bene la superficie superiore con il dorso del cucchiaio e rimettete tutto in frigo per altre 2 ore, poi in freezer per 1 ora. Decorazione. quando la torta è bella fredda è pronta per essere servita! Prima però sarà divertente decorarla con frutti di bosco e fiori. Scarica e stampa il pdf della torta ai frutti di bosco Buona festa a tutti! TORNA ALLA HOME PAGE #festadellamamma #autonomiadeibambini #dolce #biglietto #lemammesonocomeilbosco

  • PICCOLI ESPLORATORI, 22: GLI ALBERI DEL BOSCO

    Le passeggiate nel bosco sono divertenti e rigeneranti, ma quali sono gli alberi che rendono così speciali questi luoghi? In Alto Adige esistono anzitutto diversi tipi di bosco, in base all'altitudine! Vediamo come funziona: In fondovalle le temperature sono miti e abbastanza regolari: d'estate fa più caldo e in inverno non nevicherà mai così tanto da formare un ghiacciaio. Inoltre ci sono le montagne, le colline, anche le case, che impediscono al vento di spazzare via gli alberi alti. Diversamente accade in montagna, dove più si sale e più il clima può diventare ostile, con tempeste, estati calde di giorno e gelate di notte, inverni dove le temperature non superano mai gli zero gradi. Il clima che cambia a seconda dell'altitudine è il motivo per il quale anche le piante cambiano le proprie caratteristiche a seconda dell'altitudine: si adattano all'ambiente per sopravvivere. Se a valle e poco in alto troviamo alberi grandi, rigogliosi, con foglie larghe e frutti deliziosi come castagne, mele e pere, in media montagna (1200 mt) troveremo noccioli e betulle con foglie più piccoline e tronchi sottili, e anche i primi alberi con le foglie a forma di aghi (abeti e pini) che hanno bisogno di temperature più basse per vivere bene. >>> Latifoglie = gli alberi con le foglie a forma di foglie, che raccolgono la pioggia e la luce per nutrire l'albero dall'alto, le radici invece lo nutrono dal terreno; >>> Aghifoglie = alberi con le foglie a forma di aghi; gli aghi aiutano l'albero a resistere alle basse temperature: non temono il ghiaccio e disperdono poca umidità. Salendo ancora, a 1500 metri incontriamo il cirmolo, profumatissimo, e il larice, grande e maestoso, anch'esso con le foglie a forma di aghi. Se abeti e pini sono sempreverdi, cioè rimangono verdi tutto l'anno, i larici in autunno diventano meravigliosamente dorati. Più saliamo, più gli alberi si fanno sempre più simili a cespugli, più vicini al terreno e raccolti per resistere al vento e alle basse temperature. A 2000 metri troviamo il pino mugo e il ginepro. Oltre i 2500 metri gli alberi non ci sono più: tra le rocce e la neve perenne potremmo incontrare solo i muschi e i licheni. >>> Curiosità: esistono luoghi dove crescono piante di montagna... pur non essendo in montagna. In questi luoghi si trovano le buche di ghiaccio, ovvero cunicoli nella roccia che fanno correre l'aria gelata facendola uscire solo in determinate zone. Il risultato è che raggiunto quel pezzettino di bosco a 500 metri di altitudine vi sembrerà di aver scalato la montagna fino a 1200 metri! L'abete rosso, il re del bosco Se nel mondo esistono oltre 600 tipi di abete, l’abete rosso è la specie di abete più diffusa nei boschi dell’Alto Adige. Ha un tronco dritto e lungo coperto da una corteccia molto legnosa di colore marrone-rossastro. è un albero aghifoglie e sempreverde che ama il clima freddo e la cui chioma cresce tanto in altezza quanto in larghezza (per crescere ha bisogno di molto spazio!). I sui rami crescono orizzontali lungo il tronco, alla stessa distanza gli uni dagli altri e rivestiti da tantissimi piccoli aghi di 1-2 cm, verdi e appuntiti, con una piccola protuberanza scura. Ogni anno l’abete aggiunge un nuovo “livello” di rami e per questo si dice che gli abeti rossi crescano molto velocemente. Possono raggiungere fino a 60 metri di altezza, più di una ruota panoramica! I rami più bassi possono arrivare a toccare terra, ma solo se arriva loro la luce del sole, in caso contrario non sopravvivono. Nonostante siano piante grandi, gli abeti rossi presentano radici poco profonde e per questo non sanno resistere alle forti tempeste. Le pigne dell’abete rosso sono marroni scure e lunghe tra i 10 e i 15 cm. Il legno di abete rosso è tenero e facile da lavorare ed è perciò spesso utilizzato nella realizzazione mobili e piccoli oggetti. Ma è impiegato anche nella produzione della carta e di strumenti musicali (violini, chitarre, pianoforti) – è famoso il “legno di risonanza” dell’area del Latemar. SCARICA E STAMPA IL PDF DEL CAPITOLO 22 TORNA ALL'INDICE DI "PICCOLI ESPLORATORI" TORNA ALLA HOME PAGE #guida #guidaallapreparazionedellescursione #guidaallescursione #preparariamocialmeglio #piccoliesploratori #amantidellamontagna #mountainlovers #AltoAdige #bambini #capitolo22 #alberidelbosco #bosco #boschidellaltoadige #larici #abeti #abeterosso

  • PICCOLI ESPLORATORI, 21: DORMIRE IN MONTAGNA

    Aria fresca e pulita, tanta pace, un cielo pieno di stelle: così si presenta la montagna di notte ed è uno spettacolo favoloso che vale la pena di vedere almeno una volta nella vita. Ci diversi modi per dormire in montagna in Alto Adige senza disturbare gli animali e la natura, nel rispetto delle regole della montagna, in sicurezza: > alberghi: in Alto Adige esistono alberghi di tutti i tipi, fin anche a 2000 metri di altitudine! FAMILY HOTEL IN ALTO ADIGE > masi/agriturismo: in Alto Adige sono tantissimi i masi e agriturismi che offrono appartamenti per le famiglie, con e senza colazione. La vita del maso è poetica, lenta e profuma di fieno, vale la pena di godersela per qualche giorno. Molti masi propongono anche ai loro ospiti di dare una mano con le faccende legate all’orto e agli animali, un’esperienza unica; AGRITURISMI IN ALTO ADIGE > campeggio in tenda o in camper in una struttura specializzata a pagamento, di solito massimo a 1200 metri di altitudine; CAMPEGGI IN ALTO ADIGE > baite e rifugi: baite e rifugi si trovano in alta montagna e accolgono gli escursionisti dando loro la possibilità di fare una pausa; alcune malghe si possono anche prendere in affitto, in moltissimi rifugi si può restare a dormire (prenotare è quasi sempre d'obbligo per trovare posto); BAITE E RIFUGI IN ALTO ADIGE > bivacco: il bivacco è una piccola struttura di lamiera o di legno (massimo 12 posti letto) aperta a tutti e gratuita che offre un posto sicuro dove dormire in alta montagna a chiunque lo desideri. MAPPA BIVACCHI Il bivacco si può fare anche in tenda, a patto che la tenda rimanga montata solo quando il sole non c’è (si monta al tramonto e si smonta all’alba). È necessario essere molto esperti di montagna ed è meglio rimanere vicino ad un rifugio per i servizi di prima necessità e avere un posto sicuro dove rifugiarsi in caso di maltempo! SCARICA E STAMPA IL PDF DEL CAPITOLO 21 TORNA ALL'INDICE DI "PICCOLI ESPLORATORI" TORNA ALLA HOME PAGE #guida #guidaallapreparazionedellescursione #guidaallescursione #preparariamocialmeglio #piccoliesploratori #amantidellamontagna #mountainlovers #AltoAdige #bambini #capitolo21 #dormireinmontagna #bivacco #rifugi #alberghialtoadige #intendainmontagna #malghe

  • FASE 2: RIPARTIAMO CON LA MONTAGNA

    Fase 2: più libertà di movimento all'interno della provincia che si traduce in maggiore respiro per le famiglie. Finalmente lo spazio aumenta, la primavera si può guardare non solo in foto e le gambe, che scalpitavano, possono essere libere di muoversi come si deve! Ci sono però ancora alcune regole da rispettare, prima fra tutte la distanza tra noi e gli altri e la copertura di naso e bocca quando non siamo soli (in quest'ultimo caso le autorità concedono l'esenzione per i bambini che ancora non vanno a scuola). Il bosco ci viene ancora una volta in soccorso, anche in questa situazione nuova e strana in cui ognuno deve stare per conto suo: in natura c'è spazio per tutti! Ecco allora 10 super gite per famiglie dove potrete ri-sgambettare serenamente, respirare aria buona e magari fare il primo pic-nic-fuori-dal-salotto della stagione: VAL PUSTERIA. In questo periodo, con giornate già calde e una gran calma, è stupendo ri-visitare i nostri posti del cuore, e perché no, scoprirne di nuovi. Tra questi ci sono sicuramente quelli: #1 Kurpark di Villabassa: (al momento chiuso ma tenetelo d'occhio perché riaprirà breve) un parco giochi gigante, un bel laghetto, giochi d'acqua e un'area per giochi di equilibrio per i più grandi, il curioso "respiratorio", c'è anche la possibilità di passeggiare un pò; si parcheggia proprio all'ingresso; E #2 il Kinderwelt di Valdaora, (anche questo ancora temporaneamente chiuso ma riaprirà a brevissimo e per i suoi spazi grandi sarà molto adatto) è quasi sicuramente il più grande parco giochi che abbiamo mai visitato, suddiviso in tappe con diverse aree pic-nic, alcune anche coperte. Ci sono giochi sospesi, casette sugli alberi, area per giochi d'acqua e uno scivolo di 50 mt! Anche in questo caso i bagni li trovate presso i bar e ristoranti nei dintorni, non c'è molto da camminare ma un'oretta in totale sì (di tappa in tappa) e qui sconsigliamo i passeggini. Nella zona di MERANO (Avelengo) invece vi suggeriamo un sentiero moderno e recente dove giocare di tappa in tappa: è il #3 Sentiero didattico del cavallo, con tante attrazioni su cui saltare, dondolare, arrampicarsi, scoprendo tutte le curiosità sul maestoso Avelignese originario di queste parti. Il sentiero è adatto a tutti, anche passeggini, dopo un primo tratto in discesa è pianeggiante e si rientra ripercorrendo la stessa via dell'andata (4 km a/r, due ore in tutto soste comprese). Qui non trovate prati da pic nic, ma molte panchine e un paio di tavoli! In VAL D'EGA si può fare una super gita a #4 Collepietra, un piccolo paese di montagna con una vista pazzesca sulle Dolomiti, a due passi dalla città. A Collepietra ci sono ben due parchi gioco, uno in paese... ...e un secondo che affaccia verso Bolzano, e dal quale proseguendo qualche minuto a piedi si raggiunge il cinema delle montagne (è però senza bagni e senza fontana). Il giro poi prosegue verso le magnifiche piramidi di terra, se aveste voglia di una bella camminata! Se invece preferite una gita più leggera, potete ancora raggiungere la misteriosa stazione aerospaziale nel bosco poco sotto al paese (anche con il passeggino), ci vorrà una mezz'oretta a piedi. La VAL DI FUNES in questo periodo è spettacolare, con i suoi immensi prati ricoperti di denti di leone e una vista impagabile. Noi vi suggeriamo una giornata a #5 Tiso, dove purtroppo non vi sarà possibile visitare il museo mineralogico perchè chiuso, ma potrete rilassarvi facendo una piccola passeggiata fino al laghetto... ... e un pic nic al parco giochi accanto (con bagni, tavoli e fontana!)... ... e poi potete fare una passeggiata lungo il sentiero delle pietre sonore, con 3 postazioni dove provare a suonare... le pietre! Le pietre sonore si raggiungono con una piccola passeggiata perlopiù pianeggiante, percorribile con il passeggino (solo gli ultimi 10 minuti sono in salita, su sterratto). Anche una gita giornaliera a #6 MELTINA, nelle vicinanze di San Genesio, sarà molto divertente! Potreste visitare il museo dei fossili, sempre aperto perché all'aperto, e molto interessante per via dei molti molti reperti in mostra, e poi incamminarvi un pezzettino lungo il sentiero per famiglie con diverse attrazioni da giocare e panchine. Qui non arriverete con i passeggini, se non da trekking. In tutto comunque non camminerete più di 30 minuti fino alla terza e ultima tappa di questa tratta perciò è molto semplice da percorrere. Le tappe da giocare finiscono con la roccia dove arrampicare, proseguendo arriverete in poco più di un'ora nel bosco alla funivia Vilpiano-Salonetto, dove è presente un altro piccolo parco giochi. Se non avete voglia di camminare, potete tornare indietro al paese e giocare ancora un pochino nel parco giochi! La proposta #7 è sicuramente RENON, dove vi suggeriamo di percorrere il magico sentiero selvaggio delle meraviglie (anche con il passeggino!): su un sentiero pianeggiante avanzerete di tappa in tappa, di gioco in gioco, alla scoperta degli animali che abitano il bosco; Oppure potreste incamminarvi verso il romantico lago di Costalovara, in una morbida passeggiata (più breve) in leggera pendenza, con qualche gioco lungo il percorso... In VAL GARDENA c'è poi un super parco giochi - #8 Val d'Anna - che si raggiunge direttamente dal parcheggio con una piacevole passeggiata nel bosco (20 min) con attrazioni lungo il percorso. Il parco giochi ha tantissime proposte ed è molto ampio, ideale per un pic nic! C'è la fontana ma non il bagno (che potreste trovare al bar val d'Anna, poco sopra proseguendo sul sentiero, dovrebbe essere aperto ma consigliamo un colpo di telefono per sicurezza). Partendo DA BOLZANO è infine interessante scegliere di spostarsi IN BICI verso i laghi di #9 Monticolo , in visita al biotopo e in totale relax sulle spiaggette, o Caldaro (e magari farete anche il bagno...) ...o verso #10 Settequerce, lungo le facili ciclabili con diversi parchi gioco e soprattutto tante aree pic nic. Le gite che vi abbiamo nominato qui sopra sono poco impegnative e adatte a tutti, con una bellissima vista e tanta natura. Sono inoltre tutte proposte raggiungibili con la propria auto e caratterizzate da sentieri larghi e ampi spazi di gioco per potervi muovere serenamente e nel rispetto delle direttive anti-covid. Attualmente non registriamo grandi afflussi di persone in tutte le località sopra indicate, giacché purtroppo al momento il turismo in provincia è completamente fermo. Buon divertimento! Usciamo, respiriamo, torniamo in pace con la natura. #fase2 #covid #ripartiamodallamontagna #famiglieingita #altoadigeperfamiglie #altoadigeriparte #neustartsuedtirol #bimbinelbosco

  • PICCOLI ESPLORATORI, 20: SEGNALETICA IN MONTAGNA

    Bene, l'esploratore di montagna mica si perde, GIUSTO? Questo perché oltre a sapersi guardare intorno e a saper leggere una mappa, sa anche come riconosce e interpretare segnali e cartelli. Ripassiamo insieme quelli che si possono incontrare in un'escursione di montagna e cosa significano: > SEGNALETICA VERTICALE: è il classico cartello in legno/bianco con la punta rossa e la coda bianco-rossa, ci dice dove conduce il sentiero che stiamo percorrendo e quanto ci si impiega per arrivare (indicativamente). Ci indica anche le tappe intermedie. Sulla coda c'è l'indicazione del sentiero o il logo di località. A volte sulla punta troviamo anche dei pittogrammi (disegni) che rappresentano la località o il sentiero. Della segnaletica verticale fanno parte anche: > TABELLA DI LOCALITÀ: è un cartello rettangolare in legno/bianco con su scritto il nome della località che avete raggiunto (passo, paese...) e la sua altitudine. > TABELLA SENTIERO TEMATICO: cartello in legno/bianco che si trova all'inizio e alla fine di un sentiero che propone un itinerario a tema (geologico, avventura, naturale...) > TABELLA VIA FERRATA: è un cartello di metallo colorato con le scritte bianche. Si trova all'inizio di un sentiero con attrezzature speciali, invita gli escursionisti ad usare con rispetto le attrezzature e a procedere in sicurezza. Sulla tabella il testo è in 4 lingue e c'è anche un numero di telefono dove si possono segnalare le attrezzature danneggiate. > SENTIERO ESCURSIONISTI ESPERTI: segnala l'inizio di un sentiero molto impegnativo che attraversa un ambiente selvaggio, per il quale ci vuole molta esperienza e attenzione. In alto indica il nome e il numero del sentiero; > TABELLONE/ PANNELLO D'INSIEME: sono i grandi cartelli con immagini e scritte che ci accolgono nelle località o su un determinato sentiero; descrivono tutti gli itinerari della zona e ci raccontano anche qualcosa in più sul luogo in cui siamo: geografia, storia, monumenti naturali... Oltre alla segnaletica verticale troviamo la SEGNALETICA ORIZZONTALE, ovvero quella che troviamo a terra, come per esempio: > SEGNAVIA SEMPLICE: sono le due strisce - una bianca e una rossa - che troviamo sugli alberi e sui sassi ogni 200 o 300 metri e ci mostrano la direzione del sentiero. > SEGNAVIA A BANDIERA: una larga striscia rossa con una striscia bianca al centro. Sullo spazio bianco viene indicato il numero del sentiero. Si trova all'inizio dei sentieri o vicino a un bivio. > PICCHETTO SEGNAVIA: è un bastone piantato nel terreno colorato di bianco con una striscia rossa, indica il sentiero dove non ci sono sassi e alberi su cui indicarlo (prati, pascoli...). > OMINO DI PIETRA: molti non lo sanno, ma gli omini di pietra sono ufficialmente segnaletica di montagna, indicano la via corretta anche dove sarebbe difficile da vedere qualsiasi altro segnalatore a terra (neve alta, erba, fiume...). Oltre ai cartelli che segnalano il sentiero, in montagna troviamo anche i cartelli con i nomi dei parchi naturali, dei corsi d'acqua e i cartelli che segnalano la presenza di animali (questi ultimi sono cartelli stradali perciò si trovano sulle strade dove possono passare anche le auto). Fonte: CAI & Alpenverein. Per chi volesse approfondire il tema in Alto Adige, ecco il documento sulla segnaletica di montagna dell'Alpenverein. SCARICA E STAMPA IL PDF DEL CAPITOLO 20 TORNA ALL'INDICE DI "PICCOLI ESPLORATORI" TORNA ALLA HOME PAGE #guida #guidaallapreparazionedellescursione #guidaallescursione #preparariamocialmeglio #piccoliesploratori #amantidellamontagna #mountainlovers #AltoAdige #bambini #capitolo20 #segnaletica #segnaleticainmontagna #cartelli #ominidipietra

  • PICCOLI ESPLORATORI, 19: COME CAMMINARE IN MONTAGNA

    L’esploratore impara con l’esperienza ma sa capire in fretta qual è il sistema migliore per affrontare un sentiero nuovo: > Sentiero in piano: sul sentiero in piano ognuno può camminare con il proprio passo, e si può anche correte! Attenzione alla ghiaia però, lì si scivola. > Sentiero in salita: in salita ci si ferma il meno possibile, meglio andare più piano ma mantenere un passo regolare. La strada dritta è quella più breve, ma non sempre la meno faticosa, valutiamo bene cosa fa per noi ed evitiamo di aggrapparci ai rami degli alberi per non spezzarli; > Sentiero in discesa: scendiamo a zig zag per non affaticare caviglie e ginocchia. > Sentiero esposto: il sentiero esposto è quello che si affaccia su una parete ripida (per esempio un canale, un prato molto in discesa, un fosso…), in questo caso camminiamo in sicurezza stando più lontani possibile dal margine; > terreno e sassi: il terreno può essere scivoloso, fangoso o pieno di radici, guardiamo bene dove mettiamo i piedi! Scegliamo sempre la via più sicura ed evitiamo le rocce lisce, quelle bagnate e quelle ricoperte di muschio; > Sentiero nell’erba: l’erba è soffice e fresca ma può anche nascondere insetti poco amati come le zecche. Meglio rimanere sempre sul sentiero. > Attraversare un corso d’acqua: il corso d’acqua è un ruscello o un fiume attraverso cui passa il sentiero. Se il ponte è rotto o malconcio dobbiamo cercare un attraversamento dove il corso d’acqua è il più stretto possibile (al massimo 3 metri, più o meno un papà e mezzo) e stare molto attenti a non scivolare. Inoltre è meglio mettere la punta dello scarpone nell’acqua bassa piuttosto che saltare di pietra in pietra: l’acqua che scorre scava in continuazione sotto alle pietre e queste possono diventare… ballerine! SCARICA E STAMPA IL PDF DEL CAPITOLO 19 TORNA ALL'INDICE DI "PICCOLI ESPLORATORI" TORNA ALLA HOME PAGE #guida #guidaallapreparazionedellescursione #guidaallescursione #preparariamocialmeglio #piccoliesploratori #amantidellamontagna #mountainlovers #AltoAdige #bambini #capitolo19 #camminare #camminareinmontagna

  • PICCOLI ESPLORATORI, 18: MINERALI

    Le pietre che troviamo in gita possono essere interessanti per tanti motivi ed essere esploratori esperti significa saperle riconoscere! In Alto Adige potremmo trovare soprattutto: > GRANITO: formato da 3 minerali che sono quarzo, feldspati e miche. > QUARZO: la sua composizione si chiama diossido di silicio e dopo i feldspati è il minerale più diffuso sulla terra. I greci lo chiamavano cristallo, che significa ghiaccio, per la sua caratteristica chiara e trasparente. Ne esistono tantissime varianti, per esempio: > QUARZO ROSA: quarzo + manganese, colore rosa chiaro; > AMETISTA: quarzo + ferro, colore viola. Si sviluppa nei geodi: i geodi sono lava vulcanica raffreddata al cui interno avviene una trasformazione chimica; > DIASPRO ROSSO: quarzo + ferro e impurità, colore rosso; > AVVENTURINA: quarzo + miche + cloriti, colore verde; MA... COME NASCONO LE ROCCE? Le rocce si dividono in 3 famiglie: > rocce vulcaniche: sono frammenti di lava vulcanica fredda. Se si è raffreddata e indurita da poco si tratterà di basalto, se invece sono trascorsi migliaia di anni essa è granito (e al suo interno si sono formati i minerali). > rocce dal mare: sono rocce sedimentarie che si sono formate dall'accumulo di detriti marini come conchiglie, lische, altre rocce. Si possono trovare anche in montagna: un tempo il mare arrivava fin lì! Spesso si presentano lisci e arrotondati: sono stati limati dall'acqua e il processo si chiama erosione; > rocce trasformate: si chiamano metamorfiche e si sono trasformate perchè hanno raggiunto luoghi della terra dove le temperature erano altissime. Sono per esempio il marmo (in foto qui sotto) e l'ardesia. E DOVE TROVIAMO I MINERALI? Oltre che sperare di fare qualche bellissimo ritrovamento durante una gita, i minerali sono osservabili nei musei, come per esempio il museo di scienze naturali di Bolzano e il museo mineralogico a Tiso, ma anche nelle miniere che ancora oggi si possono visitare come le miniere della val Ridanna e le miniere Villandro. I minatori lavoravano nelle miniere tutto il giorno e non vedevano quasi mai la luce del sole, per questo e per le polveri che respiravano spesso si ammalavano e morivano giovani. Era molto alto anche il rischio che le miniere franassero o che ci fossero fughe di gas velenosi. Indossavano cappelli a punta che permettevano loro di capire se il soffitto fosse vicino alla loro testa, per non andarci a sbattere. Nonostante i pericoli, chi 150 anni fa era minatore in Alto Adige era un lavoratore privilegiato perchè i minatori avevano un sindacato, diritti e sostegni economici. In Alto Adige esistono molti sentieri dove non è raro trovare minerali e geodi, più che in altre zone. Essi sono per esempio: > il sentiero geologico di Tiso, un percorso semplice percorribile anche con i passeggini dove godersi un bellissimo panorama e "suonare" le pietre in un paio di postazioni create apposta; > il canyon del Bletterbach, una gola avventurosa dove con un pochino di fortuna potreste trovare anche dei fossili; per questa gita è consigliabile che siate camminatori con un pochino di esperienza, il tempo di percorrenza è di mezza giornata; > il sentiero Labirinto ai piedi del Latemar, dove tra le pietre... camminerete letteralmente in mezzo! Un sentiero da cercare, non percorribile con i passeggini e dove è necessaria esperienza nelle camminate di montagna. SCARICA E STAMPA IL PDF DEL CAPITOLO 18 TORNA ALL'INDICE DI "PICCOLI ESPLORATORI" TORNA ALLA HOME PAGE #guida #guidaallapreparazionedellescursione #guidaallescursione #preparariamocialmeglio #piccoliesploratori #amantidellamontagna #mountainlovers #AltoAdige #bambini #capitolo18 #minerali #miniere

  • PICCOLI ESPLORATORI, 17: IMPRONTE

    Riconoscere le tracce di chi è passato prima di noi è importante per capire dove siamo e con chi stiamo condividendo l'ambiente. Sapreste riconoscere quelle nella foto? Sono quelle che più frequentemente incontriamo nelle nostre gite di media montagna, tra bosco, malghe e fattorie. Queste sono di: 1. cervo 2. gallina 3. gatto 4. rana 5. lepre 6. cane 7. cavallo 8. corvo 9. coniglio 10. capra 11. mucca 12. maiale Nel bosco troviamo però anche altri animali, che lasciano le loro impronte al loro passaggio (più difficili da trovare vicino ad un sentiero... se le avete viste avete la vista molto acuta!): Poi attenzione, ci sono anche i RETTILI come: > serpenti (biacco, colobro e i velosi marasso e vipera), che lasciano scie a forma di "S" > lucertole, le cui impronte sono piccole zampette e una linea al centro (lasciata dalla coda) Gli insetti non lasciano impronte che potremmo notare, hanno zampe molto piccole e la maggior parte vola. Quello che potremmo trovare sono invece: > Nidi (sia sui rami che sotto terra!) > Ragnatele (Che non vanno mai toccati, men che meno distrutti!) IDEA PER GIOCARE. Piega alcuni fogli A4 a metà, poi ancora a metà (uno alla volta), poi taglia lungo le pieghe. Su ogni piccolo pezzettino di foglio disegna un'impronta davanti e scrivi a chi corrisponde dietro. Ora i giochi che puoi fare sono due: 1. sfida chi è con te a riconoscere le impronte senza leggere di chi sono; 2. il sentiero di impronte: disponi le impronte 2 o tre alla volta come mattoncini di un sentiero, appoggia il piede sono su quelli che possono essere solo "piedi" (per esempio le zampe della gallina) e le mani su quelli che possono essere anche zampe anteriori (quelle davanti). Sarà divertente! SCARICA E STAMPA IL PDF DEL CAPITOLO 17 TORNA ALL'INDICE DI "PICCOLI ESPLORATORI" TORNA ALLA HOME PAGE #guida #guidaallapreparazionedellescursione #guidaallescursione #preparariamocialmeglio #piccoliesploratori #amantidellamontagna #mountainlovers #AltoAdige #bambini #capitolo17 #impronte

  • PICCOLI ESPLORATORI, 16: LA MERENDA E I FRUTTI CHE SI MANGIANO

    Un buon esploratore sa che per affrontare la montagna serve energia e che la giusta energia arriva da alimenti sani, genuini e che aiutano a muovere i muscoli e restare concentrati. Quali sono questi alimenti? Vediamoli insieme: > cereali: la pancia si riempie e l'energia aumenta, quelli integrali sono ricchi di fibre. Cereali sono frumento (grano), kamut, mais, orzo, riso, segale, grano saraceno, amaranto, quinoa, chia. I cereali possono essere consumati cotti nella loro forma originale (come un risotto, per esempio) oppure macinati e trasformati in farine con le quali si fa il pane, la pizza, la pasta e molto altro ancora. > frutta e verdura fresca: sono indispensabili nel nostro zaino per le vitamine, le fibre, i sali minerali che contengono, e ricordiamoci che la maggior parte di queste buone qualità sono contenute nella buccia (se vogliamo mangiare il frutto per intero è importante che la buccia non sia stata protetta con sostanze chimiche o luci data con la cera!). Frutta e verdura contengono anche acqua, che ci aiuta se abbiamo sudato molto. > frutta secca e semi: sono un concentrato di energia che ci aiuta nei momenti di maggior sforzo regalandoci un'ottima dose di vitamine e zuccheri buoni senza toglierci la concentrazione. La merenda ideale per un piccolo esploratore potrebbe essere: Un frutto fresco, 3-4 frutti secchi (mandorle/ anacardi/ noci / albicocche / mele), una piccola focaccia o una piccola pizza. Da bere acqua, la bevanda più preziosa e adatta che esista! Bevande zuccherate e gassate e merendine molto piene di creme e cioccolata non sono il massimo, contengono zuccheri raffinati che non ci aiutano davvero nella fatica di una salita o in un pomeriggio di giochi in malga. Per approfondire > La merenda dei bambini, come scegliere la migliore. Nel bosco, lungo il sentiero, non sarà raro incontrare poi cespugli di BACCHE colorate e profumate che vi verrà voglia di assaggiare, ma attenzione: sono pochissime quelle commestibili!! Non facciamoci tentare dal bell'aspetto, piuttosto puntiamo sui golosi frutti di bosco che possiamo riconoscere facilmente e gustare in tranquillità: lamponi, more e mirtillI e fragoline. I primi due crescono in grossi rovi spinosi e sono molto dolci e succosi, i mirtilli sono invece un pochino più aspri e di solito le loro piante, insieme a quelle delle fragoline, sono più basse, raso terra. SCARICA E STAMPA IL PDF DEL CAPITOLO 16 TORNA ALL'INDICE DI "PICCOLI ESPLORATORI" TORNA ALLA HOME PAGE #guida #guidaallapreparazionedellescursione #guidaallescursione #preparariamocialmeglio #piccoliesploratori #amantidellamontagna #mountainlovers #AltoAdige #bambini #capitolo16 #lamerenda #merendasana #fruttichesimangiano #fruttidibosco

  • FAVOLE DELLE DOLOMITI E ALTRI RACCONTI

    Due libri grandi, profumati, colorati, che custodiscono storie di bosco e di montagna. Li abbiamo esplorati e ci sono piaciuti tantissimo! Abbiamo incontrato parole che si incastravano armoniosamente le une nelle altre, racconti di una natura guardata con amore e rispetto, illustrazioni luminose e poetiche. Il primo libro, FAVOLE DELLE DOLOMITI, dipinge l'ambiente dolomitico vissuto nella quotidianità, scandito dal ritmo delle stagioni. Ci sono gli animali del bosco - con anche alcune schede descrittive - e gli insetti, funghi e alghe, le fate, i laghi, il tutto accumunato dalla magia di questi favolosi luoghi che fanno da cornice. Il secondo libro, LE DOLOMITI DOPO LA TEMPESTA, guarda la natura mentre si trasforma ad opera della tempesta - l'autrice si riferisce alla tempesta Vaia, abbattutasi su questi luoghi nell'ottobre 2018. Anche in questo caso i racconti sono accompagnati da paragrafi dedicati alla descrizione dei protagonisti per come si presentano in natura. Ci racconta Erika Di Marino, l'autrice: I libri nascono dalla mia maternità, dall'amore per la natura che accompagna il mio lavoro da sempre e dalla necessità di unire la mia fantasia alla scienza. Dopo la maternità e il contatto con il mondo steineriano ho sentito sempre più forte il bisogno di esprimermi in maniera più artistica e ho cercato di trasformare il lavoro per ritagliarmi più spazio per stare con mia figlia. Devo ringraziare anche l'esperienza di vita alla scuola forestale del Latemar dove sono riuscita a vivere in maniera più "raccolta" e solitaria nel bosco. Inoltre lì ho potuto conoscere persone che si occupano di pedagogia forestale o Waldpàdagogik e ho pensato che fosse il momento di risvegliare l'amore per la natura in tutte le persone che incontravo. Questi libri nascono anche grazie alla casa editrice che ha creduto molto nel mio progetto e che vuole dare la possibilità al lettore di curare l'intelligenza ecologica. Il primo libro è una raccolta di favole che parla delle Dolomiti prima della tempesta Vaia, arrivata alla fine di ottobre del 2018. Il secondo invece spiega ai piccoli lettori cosa succede a livello ecologico nel bosco dopo un evento così catastrofico. La natura non è mai buona o cattiva, segue delle leggi universali che mirano sempre al raggiungimento di un equilibrio. I libri possono essere acquistati on line su Amazon e nelle librerie del triveneto. Il primo è tra i più venduti quest'estate nelle librerie Athesia - da Athesia lo trovate in lingua tedesca "Naturmärchen aus den Dolomiten", traduzione a cura di Johanna Platzgummer. Laudina

  • SABATO 21/9/19 SI VIAGGIA GRATIS IN EUREGIO!

    Sabato 21 settembre 2019 si festeggia la giornata Euregio della mobilità e gli abbonati al trasporto pubblico locale - in possesso di AltoAdige Pass, Euregio FamilyPass, abbonamenti annuali/semestrali - viaggeranno gratis su tutto il territorio Euregio, ossia in Tirolo, Alto Adige e Trentino. 🚞 AUTOBUS, tutti ad eccezione della linea di autobus 440 San Candido-S. Stefano di Cadore 🚉 TRENI, tutti ad eccezione dei treni a lunga percorrenza, come Frecciargento e Eurocity 🚠 funivie: Renon, San Genesio, Colle, Verano, Meltina, Maranza e Sardagna 🚋 il trenino del Renon (binari in foto) 🚡 la funicolare della Mendola 🚗 il servizio PostAuto Schweiz (Malles, Val Venosta >>> Müstair, Cantone svizzero dei Grigioni). In ALTO ADIGE gli abbonamenti dovranno essere obliterati come sempre, anche se non verrà accreditata la corsa. A pagamento rimangono il trasporto di bici e animali. In TIROLO E IN TRENTINO l'AltoAdige Pass non sarà da obliterare, ma andrà comunque esibito al controllore come convalida. I festeggiamenti Euregio per questa bella iniziativa di promozione della mobilità sostenibile si terranno a Egna (DIS-EGNA) il giorno stesso. Ci saranno e-bike e navetta a disposizione per il tratto centro-stazione ferroviaria. Ci sarà anche una navetta (ogni 30 min) per il Klösterle e la centrale idroelettrica di S. Floriano, dove sono in programma iniziative e visite guidate. APPROFITTATENE PER VISITARE POSTI NUOVI!!! Maggiori info Lau #euregio #euregioday #mobilita #sostenibile #altoadige #mezzipubblici #altoadigepass #euregiofamilypass

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